Antonello Iasevoli è nato a Napoli il 14 gennaio
1971 e vive con la famiglia tra Pomigliano
d’Arco (NA) e Sant’Agata de’ Goti
(BN).
Dopo gli studi Classici, ha conseguito la
laurea in Giurisprudenza presso la Facoltà
omonima dell’Università di Napoli “Federico
II”.
Ha svolto il “Tirocinio Forense” presso uno
dei più eminenti Studi Legali di Pomigliano
d’Arco, al rientro dal Servizio militare
obbligatorio.
E’ iscritto all’Albo degli Avvocati del Foro
di Nola a far tempo dal gennaio 2001 ed
è Fondatore e Titolare dello Studio Legale
omonimo, svolgendo la propria attività
presso le sedi di Pomigliano d’Arco (NA) e
di Sant’Agata de’ Goti (BN).
Ha pubblicato articoli a carattere giuridico-
divulgativo, collaborando con la Rivista
“Impegno Forense” del Consiglio dell’Ordine
degli Avvocati di Nola, nel 2011, nonché
con la rivista “Fermenti”, supplemento a
“In Dialogo”, della Curia Vescovile di Nola,
dal 1999 al 2001.
Appassionato studioso di vari campi dello
scibile umano, per decenni ha approfondito
testi inerenti la Patristica monastica, la
Esegesi neotestamentaria e la Teologia fondamentale;
allo stato, rivolge la sua sete di
conoscenza, in particolar modo, verso la
Letteratura italiana, la Filosofia, la Storia
dell’Arte, la Linguistica e la Grammatica.
E’, inoltre, Autore dei saggi:
“Breve introduzione alla Retorica. Esprimersi
in pubblico per essere ascoltati e compresi”,
del 2021, pubblicato con la Casa
Editrice LER nel 2025;
“Prolegomeni alla Divina Commedia. Storie
di uomini, donne, luoghi e virtù mancate”,
del 2022, pubblicato con la Casa Editrice
LER nel 2025.
“Il saggio si presenta come pregevole punto di osservazione della
realtà del Trecento, ma soprattutto come grande omaggio alle donne…
Tra le righe compare lo sguardo triste e compassionevole del nostro
attento Autore, l’avvocato Antonello Iasevoli, che indaga la realtà del
mondo femminile nel tempo, fotografando con attenzione la condizione
di una donna silenziosa, sottomessa, percossa, violata da chi avrebbe
dovuto amarla e proteggerla.
Nelle storie riportate emerge un profondo rispetto per il genere
femminile ed un cocente dolore per le sofferenze arrecate da una
società maschilista e bieca”.
Prof.ssa Elena Lazzaro